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Sono pronto
Diceva Marmulak al suo vecchio maestro ormai cieco che sostava nei pressi della tenda del Santa sanctorum.
Due imponenti custodi, nella loro scintillante armatura completa e l'alabarda garantivano che quel luogo sacro non venisse profanato.
Quel onore veniva tramandato da generazioni e la loro lealtà al culto era certa come il sorgere del sole.
Le scaglie del suo mentore, nonché pontefice massimo di quella atavica conoscenza, erano pallide, schiarite dal trascorrere del tempo.
La sua longeva esistenza non gli aveva permesso di incontrare l'Eletto, uno straniero che avrebbe riconosciuto la grandezza di Kirin, il signore dei Draghi.
Quel imponente fortezza nascosta fra le montagne era costellata di Zaffiri in onore del loro indiscussa divinità.
Come raccontava il tredicesimo cantico, in principio vi era solo Energia che generò Susmor, la dimora di pietra che custodiva Kirin e i suoi fratelli.
Insieme in questo luogo slegato dallo spazio tempo, queste essenze plasmarono l'universo con un cantico che per secoli non venne mai messo in discussione.
Come l'origine dell'Energia sempreterna, anche gli stessi Draghi non potevano contrapporsi al naturale decadimento della propria opera.
I Primordiali presero il loro posto a seguito del caotico declino della loro sacra litania che gli costrinse a un indefinito esilio.
Marmulak in tutto questo doveva continuare la ricerca, solo se avesse incontrato l'Eletto avrebbe potuto risvegliare Il Signore del Tuono e contribuire a un nuovo cantico di redenzione.
Mentre una fredda brezza ulalava vicino alle grandi vetrate della struttura dalla architettura gotica, lasciava il suo monastero dopo anni temprati nel combattimento e nella fede.
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